(*Attenzione, il presente articolo contiene battute sulla Macedonia. Allergeni: fragole, kiwi, banane. Alcune battute potrebbero essere surgelate).
C’è solo una cosa peggiore di venire eliminati dai prossimi mondiali in Qatar dalla Macedonia: venire eliminati dalla Macedonia del nord. In pratica, è bastata una mezza porzione di Macedonia per farci fuori, come una nocciolina per un allergico alle arachidi. L’ironia della cosa è che la Macedonia del sud non esiste neppure. A parte in Grecia, dove pensano di avere il monopolio delle macedonie e hanno fatto cambiare nome al povero stato macedone, manco fosse una denominazione vitivinicola francese.
Però bisogna cercare di essere ottimisti, dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, fissarlo intensamente per i prossimi 48 mesi, e sperare di rimanere ipnotizzati, perché le speranze che al suo interno ci sia del buon vino sono ridotte al lanternino (più facile ci sia dell’amaro, probabilmente Montenegro).
È per questo che, visto che la nostra cultura ci obbliga moralmente a dare la colpa a qualcuno, ho deciso di farmi carico della grande responsabilità di elencare i poteri forti che ci hanno impedito di prendere parte al canonico rituale quadriennale prenatalizio chiamato mondiali di calcio, così sappiamo con chi dobbiamo prendercela:
La NATO
Dobbiamo farcene una ragione, questa volta l’occidente ci ha abbandonato e ci ha cancellato dai mondiali di calcio come ha fatto con la Russia. È giunto il momento di inaugurare una nuova sfera d’influenza geopolitica, magari con open bar, chef stellato, discoteca di tendenza e Flavio Briatore premier.
I tempi di recupero moderni e l’Euro
Bei tempi quando le partite duravano 90 minuti, non solo perché eravamo giovani. Erano altri tempi, c’erano dei valori, esistevano certezze. Le partite duravano un’ora e mezza in punto. Il calcio non è il tennis o la pallavolo, quando andavi allo stadio mettevi nel parchimetro le monetine per coprire esattamente un’ora e mezza più un quarto d’ora d’intervallo.
Poi è arrivato l’Euro e ci hanno dovuto aggiungere i minuti di recupero per arrivare a due ore tonde di parchimetro. Se ci fosse ancora la Lira, il gol della Macedonia del nord sarebbe arrivato fuori tempo massimo. Non è questione di antieuropeismo, non sto proponendo di uscire dall’Europa, anche perché gli Europei di calcio li abbiamo vinti. È dal mondo che dovremmo uscire. Non ci vogliono ai Mondiali? Usciamo dal pianeta e portiamo via il pallone!
Mancini
La colpa è sempre dell’allenatore, ma questa volta più di tutte. Tralasciamo la catastrofica statistica che l’ha portato a presentarsi alla sida decisiva dopo aver perso ben tre partite in quattro anni. Non una, non due, ben tre partite. Per fare un esempio, è come se uno ci rapinasse, uccidesse nostra moglie, ma noi gli dessimo un’altra possibilità, noncuranti del proverbio “non c’è due senza tre”. Assurdo.
Il fatto è che siamo stanchi del solito nepotismo che l’ha portato a schierare titolare Gianluca Mancini. D’accordo, non è figlio suo, ma non essendo nato in provetta di qualcuno è figlio, quindi nepotismo resta. È ora di dire basta alla deplorevole pratica di esonerare gli allenatori appena non ottengono i risultati sperati. Andrebbero esonerati prima! Idealmente nelle prime 2-3 settimane, magari durante la conferenza stampa che precede la prima partita, così le falle verrebbero tamponate subito. Ma siamo in Italia e bisogna sempre aspettare l’ultimo momento per prendere dei provvedimenti. Uno parcheggia fuori dalle strisce e prende sei anni di galera, i politici stuprano gli immigrati e uccidono i cuccioli di koala e prendono 15 giorni con la condizionale.
I nomi buffi
Ammettiamolo, con dei cognomi come Barella, Bastoni, Immobile, Acerbi e Donnarumma dove crediamo di andare? Chi può prendere sul serio una squadra che sembra uscita da Topolinia assieme al commissario Basettoni e Qui, Quo, Qua? Ci manca solo di naturalizzare Boyata dal Belgio, e far partire (un) Embolo titolare prelevandolo direttamente dalla nazionale Svizzera, poi siamo a posto.
A proposito di nomi buffi, visto che in Italia siamo tutti CT della nazionale, mi permetto di suggerire la squadra dei miei sogni: Donnarumma, Bastoni, Ranocchia, Destro (terzino sinistro), Barella, Acerbi, Mandragora, Fagioli, Pastore, Sansone, Lasagna, Immobile.
Palermo
Avete presente le tre piaghe di Palermo di Johnny stecchino? Ecco sono appena diventate quattro. Qualcuno ha deciso che l’Etna, la siccità e il traffico non erano abbastanza, occorreva aggiungerci la più grande disfatta calcistica della nostra storia. Tanto al sud peggio di così che vuoi che succeda?
Anche perché tradizionalmente portare la nazionale di calcio in meridione fa molto bene all’unità del paese, come confermano i mondiali d’Italia 90, quando portammo Maradona a giocare nello stadio che si chiama come lui.