Al banco salumi in un supermercato Coop di uno sperduto paesello dell’appennino tosco-emiliano, ho l’ardire di effettuare un ordine troppo complesso:
«Un panino con prosciutto e squacquerone».
«Non posso mischiare salumi e formaggi».
«In che senso?».
«Te lo posso fare o solo prosciutto o solo squacquerone».
«Perché?».
«È per via della contaminazione».
«Cioè??!».
«Tipo, per esempio, non posso tagliare il formaggio con l’affettatrice altrimenti contamino la lama».
«Sì ma lo squacquerone mica lo devi tagliare: è liquido, basta il cucchiaio».
«Eh, lo so, ma non posso».
«Ho capito. E se prendo una vaschetta a parte di squacquerone?».
«Così posso. Però non te lo posso mettere nel panino. Devi mettercelo te».
«Non capisco il senso».
«È così. Ordini dall’alto».
«Il forno in piazza me lo mette lo squacquerone…».
«Si vede che loro possono contaminare».
«Capisco. Allora vada per il panino col prosciutto non contaminato».